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Posts Tagged ‘pneumatici’

Per arrivare a tre mila 175 metri di altezza un pneumatico si deve alternare sui fondi più diversi. Asfalto, sterrati, rocce e ghiaccio. Solo una gomma di elevata qualità può farcela

23 agosto 2010. Un Same “Silver3 110” guidato dall’olimpionico Giorgio Di Centa scala le rampe dello Stelvio e raggiunge i tre mila 175 metri di altezza. La quota più elevata mai raggiunta in Europa da un trattore agricolo. Per arrivarci, scortato da altri due Same, il “Silver3 110” ha dovuto marciare sui fondi più diversi, passando dall’asfalto che ricopre i tornanti del Passo allo sterrato che porta verso il vecchio e glorioso hotel Pirovano. Da qui in poi solo rocce e ghiaccio, due ambienti che difficilmente sono affrontati dei pneumatici di un trattore e che rischiavano di mettere a rischio l’iniziativa Same. Tutto è invece andato per il meglio, complice la robustezza dei fianchi dei Continental “Ac 70 T” che equipaggiavano le macchine, la stessa caratteristica che, su asfalto, aveva permesso ai trattori di affrontare senza indecisioni a senza dover rallentare troppo le curve dello Stelvio. Anche in questo frangente, una situazione decisamente inusuale, i Continental hanno in definitiva confermato le loro migliori prerogative e, in particolare, la loro grande versatilità di utilizzo, la dote che permette loro di lavorare con successo sia su strada, dove evidenziano anche una buona resistenza all’usura, sia in campo, ambito che mette in risalto l’ottima trattività indotta dal profilo dei ramponi. Da segnalare che gli “Ac 70 T” nascono per far fronte ad attività pesanti e quindi sono in grado di sopportare le coppie motrici più elevate  garantendo però sempre il massimo rispetto per il terreno. Disponibili in 24 diverse misure, possono equipaggiare tutti i trattori attualmente sul mercato risultando omologati su strada per velocità dell’ordine dei 50 all’ora e con indici di carico di standard superiore.

Konig, what else?

Konig, cos’altro? Tutti i Continental che equipaggiavano la spedizione Same quando si è trattato di affrontare il tratto finale del percorso, il ghiacciaio del Cristallo, sono stati equipaggiati con catene professionali Konig serie “Impact Plus” il top di gamma della Casa di Molteno, vicino a Lecco, il cui marchio è diventato in tutto il Mondo sinonimo di catene da neve di alta qualità. Interamente cementate e zincate, le “Impact Plus” vantano un battistrada a triplo rombo dotato di rinforzi rompighiaggio che aumentano la presa sul ghiaccio e la resistenza all’usura. Le catene sono inoltre rivoltabili e quindi, una volta che un lato si è usurato, è possibile prolungarne la vita lavorando sul lato opposto. Facili da montare, rappresentano il top di gamma di una produzione che, a livello professionale, abbraccia anche le serie “Dr”, “SuperTractors” e “AgriTractors”, con queste ultime che si orientano in maniera specifica alla silvicoltura.

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Elevate prestazioni abbinate a ottimo rapporto qualità/prezzo. E’ ciò che assicura la gamma di pneumatici agricoli Mitas, una linea di prodotto in grado di rispondere a tutte le necessità applicative indotte dalla moderna agricoltura

E’ una questione di punti di vista. La valutazione del denaro non è infatti mai oggettiva, ma dipende sempre da considerazioni oggettive, basate sulle singole disponibilità economiche in primis e dalle posizioni assunte in un’eventuale trattativa di compravendita poi. Non è un mistero in effetti che se si chiedesse “Come valutare il prezzo di un pneumatico agricolo?” a un gommista e a un utente finale le risposte sarebbero profondamente diverse. Il primo non avrebbe dubbi nell’affermare che qualsiasi giudizio va parametrato in funzione della qualità del prodotto, mentre il secondo lo troverebbe sempre e comunque eccessivo, indipendentemente dal pneumatico in oggetto. Una diatriba traslabile ovviamente su qualsiasi bene in vendita e risalente alla nascita del concetto di denaro, ma che oggi ha assunto un peso maggiore anche in funzione della crisi economico finanziaria in atto. A tale ambivalenza di valutazioni ha tentato di porre rimedio, almeno per ciò che riguarda il settore dei pneumatici agricoli, Mitas attraverso una politica industriale basata sull’offerta di una linea di prodotto prestazionale e caratterizzata da un eccellente rapporto qualità/prezzo, una peculiarità quest’ultima che ha in effetti permesso al Marchio che fa capo al Gruppo ceco Cgs di diventare protagonista in breve tempo nel segmento del Ricambio. Ciò grazie in particolare a una gamma di radiali ampia e strutturata che spazia dalla serie “Rd 01” in barra 85 ai modelli “Rd 02” a sezione larga in barra 70, per arrivare alle versioni ribassate al 65 per cento “Rd 03”, senza dimenticare i pneumatici specializzati flotation, le serie “Ar 01” e “Ar 02” destinate a equipaggiare rimorchi e attrezzature portate. Oltre a questi modelli, esiste una ampia gamma di coperture in grado di coprire realmente tutti i possibili utilizzi nel campo agricolo, ovvero la serie “Im”, implement non trattive, destinate ad equipaggiare piccoli rimorchi agricoli e serbatoi, la serie “Tr”, implement trattive adatte a caricatori agricoli e a macchinari per la coltivazione, i modelli “Ts”, “tractor small”, per equipaggiare piccoli trattori da giardinaggio e le versioni “Tf”, coperture dal disegno direzionale ideali per trattori a due ruote motrici. Negli intenti della Casa madre c’è inoltre la volontà di completare al più presto tale gamma con nuove misure in sezione ristretta, nonché di definire la serie radiale includendo anche i calettamenti da 16, 18 e 20 pollici, al fine di coprire tutte le applicazioni per frutteti e vigneti. Ne deriva quindi una linea di prodotto in grado di rispondere a tutte le necessità applicative, offrendo sempre e comunque elevate doti di robustezza, un buon grip sul terreno e ottimi livelli di autopulitura, qualità che, abbinate a mescole di ultima generazione, permettono di ottimizzare i consumi e la durata delle coperture stesse, giocando a favore del già citato rapporto qualità/prezzo. Tutto ciò senza penalizzare però in alcun modo le capacità di carico e le velocità sostenibili su strada, ambiti in cui gioca un ruolo di primo piano all’interno della gamma Mitas la serie “Rd 03” in barra 65, appositamente progettata e sviluppata per equipaggiare i trattori da oltre 200 cavalli di potenza e omologata per marciare in totale sicurezza fino a velocità nell’ordine dei 65 all’ora. Caratteristica quest’ultima che si abbina a una capacità di trazione in campo superiore del 40 per cento rispetto ai pneumatici “Rd 02” in barra 70 e che di conseguenza assicura agli operatori la certezza di scaricare a terra tutta la potenza offerta dai propri trattori, contribuendo inoltre in modo diretto a ridurre sensibilmente i consumi di carburante. Il medesimo obiettivo cui guarda anche la serie “Rd-01” che, insieme ai disegni “Rd-20” e “Rd-30”, raggruppa tutti i radiale standard, i barra 85 quindi, ed è in grado di garantire performance omogenee su qualsiasi tipo di terreno, abbinando elevate doti di trazione a un’ottima resistenza all’usura.

Tutti i Mitas in sintesi

Serie “Rd 01”: radiali standard in barra 85

Serie “Rd 02”: radiali a sezione larga in barra 70

Serie “Rd 03”: radiali super-ribassati in barra 65

Serie “Ar 01”: radiali per rimorchi omologati fino a 80 all’ora

Serie “Ar 02”: radiali per attrezzature trainate omologati fino a 65 all’ora

Serie “Tr”: radiali per mezzi di derivazione industriale

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Una volta i rimorchi agricoli erano utilizzati su brevi percorsi e a bassa velocità. Oggi viaggiano a 50 all’ora anche su medie distanze. Per poterne sfruttare appieno le prestazioni ci vogliono pneumatici specifici

Fino a circa dieci anni fa andava bene tutto. E gommare un rimorchi agricolo non era mai un problema visto che si trattava di viaggiare su brevi percorsi a velocità di venti o al massimo 25 all’ora. Se la carcassa teneva e la gomma non accusava perdite anche un pneumatico da camion ricoperto tre volte  o un prodotto per auto declassato a 30 all’ora andavano benissimo per spostare concimi e prodotti dal campo alla cascina o, al massimo, alla piazza del Paese. Oggi le cose sono cambiate. Non solo i trattori marciano quasi regolarmente a 50 all’ora, ma il loro uso si è sempre più spostato fuori dal campo arrivando addirittura a emulare attività proprie delle motrici stradali. Complice anche l’assenza di cronotachigrafi e quindi la possibilità di guidare senza doversela vedere con i limiti di Legge. Non è un caso quindi se anche la struttura e i contenuti funzionali dei moderni rimorchi agricoli si sono evoluti arrivando a proporsi con soluzioni costruttive d’avanguardia quali, per esempio, i sistemi di sospensione pneumatici o i sistemi di sterzo bimodali, e se, sul versante opposto, sono sempre più aumentate le capacità di carico. Masse a terra a pieno carico dell’ordine delle 35 tonnellate non sono più un’eccezione, massa supportata da due, tre e anche quattro assi di cui uno o due anche sterzanti e sospesi. Attualizzati poi al massimo anche gli impianti frenanti, idraulici o pneumatici a seconda del costruttore ma sempre in grado di arrestare anche il trattore e quindi si garantire la più assoluta sicurezza di marcia all’intero treno. Qualcuno sostiene che non sia stata l’evoluzione del trattore a spingere quella del rimorchio, ma poco importa se sia nato prima l’uovo o la gallina, la verità è che oggi i rimorchi agricoli sono diventati macchine complesse e sofisticate e, come tali, vanno trattati anche a livello di gommature. Un famoso motto contadino vuole in effetti che la resistenza di una catena sia sempre condizionata dal suo anello più debole e quindi non avrebbe senso disporre di trattori e rimorchi al top della tecnologia se poi tali macchine non potessero esprimersi al meglio causa la presenza di gomme inadatte. Proprio per questo motivo Trelleborg, l’unico costruttore al Mondo di pneumatici che opera esclusivamente in ambito agricolo, ha messo a punto una apposita linea di prodotto denominata “Twin Radial” e studiata per equipaggiare i rimorchi di progettazione più avanzata grazie alla presenza di carcasse radiali di ultima generazione e di omologazioni in classe “D”, 65 all’ora, a livello di codici di velocità. Nessun problema quindi su strada, ambito che spesso mette in crisi le gomme dei rimorchi agricoli se orientate in maniera specifica all’utilizzo off road. I Trelleborg “Twin radial” non soffrono tale problema in quanto progettati in un’ottica di polivalenza di impiego. Su strada risultano quindi stabili, silenziosi e affidabili, al punto di assicurare anche percorrenze dell’ordine dei cento mila chilometri, mentre in campo sfoggiano ottime doti di autopulizia e livelli di galleggiamento superiori. Otto le dimensioni disponibili, dal piccolo 560/65 R 22.5 161D al grande 850/50 R30.5 182 D, e quindi totale la loro applicabilità su qualsiasi tipo o marca di rimorchio.

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